13 maggio 2009

La bellezza (tratto da il film "I cento passi")

in fondo guardano i nostri paesi, ... guardano cairano

11 gennaio 2008

ci siamo trasferiti

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AVVISO IMPORTANTE

dall'8 gennaio 2008 il Blog della Comunità Provvisoria si è trasferito su wordpress :

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/

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per accedere al nuovo BLOG cliccare sul link seguente

http://comunitaprovvisoria.wordpress.com/

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_vai nel 'sommario' e CLICCA su un singolo 'titolo' per aprire l'intero testo del POST / commenti in ogni articolo

_per uscire dal singolo POST, a fine pagina, clicca su "HOME PAGE" oppure clicca in alto sulla banda verde 'comunità provvisoria'; la C.P. da oggi ha un nuovo TAG proposto da Gaetano : alta ofantinia

_con questa nuova impostazione i COMMENTI hanno pari visibilità e dignita' del POST
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_il 'sommario' sarà aggiornato, in genere, una volta a settimana
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sommario provvisorio 6.1.2008
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COMUNITA' PROVVISORIA

il porco letterario (new 8.1.08) La provvisorietà, cari amici vicchiariell, incalza
Il cugino alacremente lavora per passare su wordpress, dice che lì, degli anonimi, si saprà pensiero vero, nome e cognome continua

rifiutano (le dimissioni) della vergogna RIFIUTI è opportuno discuterne adesso sul BLOG della C.P.; è auspicabile un manifesto, una petizione firmata da tutti i comunitari che vogliono partecipare alla discussione _ anche questo è un'esperimento ... CONTINUA

dal goleto a castel del monte / nanosecondo, verderosa, giardiniere

una sera a Visazz / evento a Bisaccia, jazz, poesia, scultura

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FRANCO ARMINIO

Rifiuti e Disordine (new 7.1.08)

ancora stipendi (new 6.1.08) ... so che molti qui dentro non vogliono sentire parlare di quella che viene chiamata politica. ma come ho già scritto nell'ultimo post, per me il lavoro paesologico e poetico a volte s'intreccia con la passione civile... continua
la libertà di essere vasti

stipendi e rifiuti
non solo irpinia
da lisbona, marco ciriello

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MICHELE FUMAGALLO

costruire qualcosa di nuovo, sia pure provvisorio, presuppone una visione diversa dal gioco ricorrente (new 7.1.08)

il viaggio non è più quello di prima

ma il costo della politica coincide in gran parte in Italia con quello delle istituzioni

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POESIA del SUD
/ alfonso nannariello

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Puntamenti trascorsi / archivio eventi segnalati

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viaggio e poesia di domenico cipriano (new 6.1.08)

il sax si arrampica fotopoesia di gaetano calabrese (new 6.1.08)

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_il sommario si aggiornerà settimanalmente (il venerdì) con i nuovi post inseriti

_chi vuole pubblicare un POST deve spedirlo in redazione, alla mail: altairpinia@gmail.com

_saranno pubblicati con priorità i POST sulle tematiche comunitarie e sugli argomenti che saranno man mano proposti dalla redazione; prepariamoci sul PAESAGGIO

_COMMENTI liberi e provvisori in ogni POST (preferibilmente no ANONIMI - no VELENI) _ a.v.

9 gennaio 2008

A NORD, A NORD, COMUNITARI!

Cari amici della Comunità Provvisoria,
mi dispiace ma state prendendo delle brutte cantonate. La questione rifiuti, ma molte altre che si sono già presentate e si presenteranno, vi fanno andare fuori strada.
C'è poco da stare allegri. C'è un'impressionante incapacità di analizzare i processi storici alla luce dell'epoca di trapasso che stiamo vivendo. Tralascio la questione specifica dei rifiuti, su cui mi propongo di intervenire un'altra volta (tanto ormai si è capito che ci accompagnerà per molto tempo).
Se ne leggono di cotte e di crude anche sul nostro blog. Senza nessuna voglia (o capacità) di raccontare, come si dice nei tribunali, la verità tutta la verità nient'altro che la verità.
Invece è proprio quello che, in un'epoca confusa e di sfiducia collettiva, bisognerebbe fare.
La Comunità provvisoria, se vuole avere qualcosa di nuovo da dire e provare ad inventare un minimo di "nuovo alfabeto" (perchè siamo davvero a questo, a un analfabetismo analitico spaventoso, a un analfabetismo affettivo spaventoso, a un analfabetismo del vivere civile spaventoso), deve sforzarsi di cercare il massimo di verità negli avvenimenti. Non è facile d'accordo, ma questa è la sfida.
Piaccia o non piaccia ai nostri piagnucolosi o incazzosi commentatori, nella nostra epoca, ahimé, non ci sono "innocenti". L'innocenza se n'è andata a farsi benedire quando abbiamo raggiunto la "terra promessa" del progresso e del benessere. Per questo viviamo, a me sembra, un periodo di decadenza. Una sorta di "stagnazione civile" che produce un ingolfamento della storia.
Ed ecco che le parole sembrano sempre più vuote, quando le pronunciamo ci accorgiamo che non corrispondono più alla realtà.
La questione rifiuti a Napoli è emblematica. Si balbetta qualche mezza verità. Per esempio che la classe dirigente è clientelare e famelica, che c'è complicità della politica con la camorra, che il Nord ha "inzuppato" nella crisi meridionale invece che aggredirla. Tutte cose vere, ma raccontate, appunto, con furbizia, con la logica delle verità "deboli", e naturalmente con lo sguardo rivolto al passato.
Allora mantenetevi forti, comunitari e frequentatori del blog!
Voglio fare incazzare di brutto alcuni di voi, provando ad elencare alcune cose che a me sembrano un tantino più vicine alla verità.
1) In nessuna città del Nord Europa o anche del Nord Italia le popolazioni sarebbero convissute con tonnellate di immondizia in mezzo alle strade. Se non fossero intervenute le autorità (ma l'avrebbero fatto), i cittadini si sarebbero organizzati in comitati non solo di protesta ma di "risoluzione attiva" del problema, di lavoro o, per dirla con linguaggio che usavamo tempo fa, di "sciopero alla rovescia".
2) In nessuna città del Nord Europa o anche del Nord Italia, nonostante la crisi che si vive ovunque sia pure in modo diverso, le popolazioni convivono in modo così ramificato con la camorra e la cultura camorristica e mafiosa.
3) In nessuna parte del Nord Europa o anche del Nord Italia, nonostante la raccomandazione abbia preso piede anche altrove, c'è una psicologia di massa clientelare così diffusa come nel Sud d'Italia.
4) In nessuna parte del Nord Europa o della ricca America del Nord c'è un concentrato di case in proprietà (insieme alle opere pubbliche una delle grandi tragedie del paesaggio italiano e meridionale) come nel Sud d'Italia definito "povero".
5) In nessuna città del Nord Europa o anche del Nord Italia il più rincoglionito degli abitanti, magari anche senza molti soldi, celebra, non dico lo sposalizio, ma semplicemente i diciott'anni della figlia con cento o molti di più ospiti come capita nel Sud d'Italia.
6) In nessuna parte del Nord Europa o d'America intere classi dirigenti, spesso corrotte e clientelari per non dire peggio, vengono premiate dall'elettorato come capita in Italia e specialmente nel Sud d'Italia.

Cari comunitari, si potrebbe continuare, ma per ora mi fermo qui.
Volevo solo dire che il piagnisteo meridionale è finito, non ha più nessuna credibilità, non ci credono neanche quelli che lo praticano. C'è ben altra storia da mettere in moto nel vecchio Sud.
Una storia nuova, che riparta dalla verità, senza nascondere i "difetti" della popolazione meridionale. Una storia che comprenda che è dall'incontro degli "opposti" che possono nascere scintille. Dall'incontro con una donna può nascere qualcosa di grande in un uomo e viceversa. Dall'incontro di un intellettuale con un operaio può nascere qualcosa di grande e viceversa.
Dall'incontro con il Nord può nascere qualcosa di grande nel Sud e viceversa.
Perciò ho ascoltato tempo fa con noia la canzone di Teresa De Sio che declamava: "A Sud, A Sud!". No, mi dispiace. Non è più tempo. "A Nord, A Nord!": questa è la parola d'ordine che mi piacerebbe sentire al Sud e soprattutto tra le nostre montagne dell'Alta Irpinia.

Con affetto
Michele Fumagallo

8 gennaio 2008

com'è difficile capirsi

carissimo michele,
ho letto i tuoi recenti post. si capisce bene dai tuoi scritti il limite della Cp. sarebbe necessario essere una comunità, non singoli che scrivono e agiscono isolatamente e in modo estemporaneo.
sono sempre dell'avviso che la Cp abbia bisogno di un progetto chiaro, lucido e condiviso. credo sia necessario, se vogliamo agira con ordine e osservare e fare le cose da un'angolatura alta.
spero che prima o poi si accetti l'idea e ci si disponga a questo tipo di lavoro. diversamente la frammentarietà e l'inseguimento del caso, del momento.
alfonso

Di nuovo su rifiuti e comunità provvisoria

Caro Angelo,
credo che si stia insinuando tra i "comunitari" una confusione. La confusione è tra Comunità Provvisoria e agire pubblico. E si commettono, secondo me, due errori. Il primo è quello di non capire che l'organismo che abbiamo chiamato non a caso "provvisorio" non è in grado di agire collettivamente come un partito o un gruppo più o meno omogeneo e strutturato. E' un pò come se uno volesse far giocare ad un bambino di tre anni, invece che ad un ragazzo di sedici, una partita di calcio. Prima che stupido è astratto. La Comunità Provvisoria, in pratica, "non esiste". E' quindi difficile far fare una cosa strutturata e organizzata a un organismo che "non esiste", cioè è ancora in "gestazione". Il secondo errore è quello di pensare che ciascuno di noi non può impegnarsi in ciò che crede. Non è così. Ognuno può fare ciò che vuole, a condizione di praticare la "doppia militanza" (o tripla, o quadrupla), cioè di non pretendere di comprare da un fruttivendolo un vestito. Fuor di metafora non si può pretendere dalla Comunità Provvisoria ciò che essa non può (almeno finora) dare. Tra l'altro ne va anche della nostra onestà intellettuale. Abbiamo detto fin dal primo incontro cosa l'organismo avrebbe più o meno fatto e cosa non sarebbe stato. Cambiare le carte in tavola è un pò come tradire.
Poi c'è anche la questione dell'astuzia sui tempi. E' nostro interesse portare avanti la "gestazione" della Comunità Provvisoria senza distruttive forzature. Non servirebbe a niente. Ci troveremmo a breve con un pugno di mosche in mano e senza più credibilità.
Quindi ognuno può impegnarsi come vuole. La Comunità Provvisoria può dare il suo contributo alla questione-rifiuti nel modo in cui lo sta già facendo (ma anche meglio, se si organizzasse il blog per argomenti. Per esempio perchè non inizi tu una discussione con proposte sul problema rifiuti?). E magari anche con un incontro mensile ad hoc, sempre secondo il nostro stile territorial-culinario-artistico (scusami il termine ma non me ne viene un altro).
Perciò calma, amico mio. Non è vero che gli uomini forti non fanno "baldoria" in casa quando fuori c'è la tempesta (ammesso che i rifiuti siano la tempesta, ma, ahimé, c'è ben altro, caro Angelo!). E' vero esattamente il contrario. Gli uomini forti sono quelli che soffrono la mattina insieme alla persona che soffre e gioiscono il pomeriggio insieme alla persona che gioisce. Inversamente sarebbero semplicemente foglie al vento, deboli che si fanno condizionare da "ordini del giorno" imposti da altri.

Con affetto "comunitario"
Michele Fumagallo

a sud di dio

quando mi guardavi mi innalzavi
come una nube al sole
quando chiudevi gli occhi e poi tacevi
io passeggiavo nudo e nuotavo in te



ho una croce tatuata sulla cute del capo
tra l’orzo nato smorto dei capelli
ho un’ostia di vita nel sepolcro del cuore
e ogni battito è attesa di un ritorno
ho lumini rossi accesi intorno alle parole
e voci tinte di porpora, lividi sul corpo
ogni accento è un’intonazione del vuoto
a ogni tremore al vento della fiamma
giro gli occhi alla porta



la mia ombra sul muro bianco
a primavera, ancora sa di inverno
dentro il mio petto, nell’abito scuro
il primo fiore di un albero di rame
anche in questa stagione
la morte ha un sapore
di neve senza zucchero e limone



ho un subbuglio urbano nel petto
una folla di manichini e di cose in soffitta
qui siamo tutti fuori uso
qui nessuno è mai per sempre
ma sempre in affidamento provvisorio
domani mi toccherà mangiare ancora
ancora poi domani e poi la sera
un andare e ridiscendere le scale
il sole è congelato sui pesci in pescheria



sono appesi agli alberi neri dell’inverno
a testa in giù i fecondati in vitro
legati a piedi uniti, tra la neve
a bocca aperta, a braccia spalancate
le ho uccise in bocca tutte le parole
le ho sputate a pezzi una ad una
come semi spaccati sotto i denti
mezza faccia me l’ha colpita il lampo



nel catino d’acqua morta
galleggiano le barche
affondano le onde
io sono qui
sul bordo smalto azzurro
rigo del mattino
pronto a far da testimone
ad offrire un alibi
ancora non so a chi



dopo che ha nevicato
e il cielo resta chiuso
ancora come un sudario
il vento
è uno stendardo di spine
oggi il tuo augurio
è pane
che sazia questo inverno
sotto questa neve



sul fianco, alla cinta dell’anno
ciondolano un tintinnio le scorze delle cozze
i giorni vuoti, i gusci neri.
a quale dio ho schiuso le mie porte?
avvolto nelle sue pellicce di volpe bianca
avanza
con passo lento e con qualcosa in mano



dove passando hai poggiato le mani
nell’aria è rimasta la tua impronta
nessuno reclama il tuo corpo
caduto nella nebbia, tra le foglie.
solo io.
vorrei cantare per te
dodici versioni diverse della stessa canzone.
anche mio padre è morto da un anno.
perché non vieni a ballare con me
e poi a sentirmi recitare in pubblico
le poesie che ti ho scritte?
vieni, qui il mattino
odora di amaretti scartati
il resto del giorno
di cicche fumose e guai.
ogni giorno
prima che il gallo canti tre volte
tu splendi nei miei sogni
città di dio

7 gennaio 2008

il porco letterario

La provvisorietà, cari amici vicchiariell, incalza
Il cugino alacremente lavora per passare su wordpress, dice che lì, degli anonimi, si saprà pensiero vero, nome e cognome
Franco ormai non pensa più al PD, è affascinato dai sondaggi del blog
Ho passato la giornata a chiedermi perché gli irpini votano “ il blog non mi piace” e poi invece vi passano l’intera giornata
Calabrese sta riversando i suoi microquadernipoetici sul blog
Cipriano dopo mesi si è affacciato ed è in cerca di lettori
Alfonso e Dario leggono beffardi
Entrano nell’agone finalmente le donne, Teresa C di Hera-kles e Maria Matilde; si volgon tutte a Gaetano
Mi si presenta sulla nuova piazza al Goleto, Piacere, sono il Giardiniere … e conosco Fumagallo da bambino
Rifiuti sì, rifiuti no, Bassoli-no, anonimi sì e no
Michele FG frustra continuamente noi già poveri comunitari a vestire anche il saio
…ma quando mi parla del sausicchio pezzente …
allora ho telefonato all’amico Nestore: il posto per farlo c’è
è in contrada Eremita, tra Morra e Sant’Angelo, si sale a piedi, c’è il porco e anche una bella massaria
come dice Franco sarà una giornata letteraria, io auspico leggendaria
Errico farà le tomacelle
Comunitari ! urge un sopralluogo: si va mercoledì all’Eremita nel pomeriggio ?

RIFIUTI E DISORDINE

Mi sono occupato fino alla nausea di rifiuti ai tempi della battaglia per salvare il Formicoso. Quella battaglia, durata quattro anni, fu vinta, ma come era facile prevedere il problema dei rifiuti ha assunto proporzioni gigantesche. Sappiamo colpe e colpevoli, sappiamo anche che siamo ben lontani dalla risoluzione della faccenda.
Avevo insieme ad Angelo Verderosa immaginato che la Comunità potesse elaborare una sua proposta e magari farla sottoscrivere. Prendo atto che questa via a molti non piace. Allora quello che possiamo dire è che ognuno si organizza come vuole, magari utilizzando anche questo blog per far conoscere le proprie idee e le proprie iniziative sulla materia. Alcuni possono raccogliere le firme, altri possono immaginare performance artistiche. Piena libertà a tutti, ma senza usare il cappello della “comunità”. Non siamo un partito e ci mettiamo poco a prendere una decisione e a cambiarla. Non abbiamo neppure paura di manifestare la nostra impotenza che poi è l’impotenza di tutti in questo periodo.
La nostra strada la costruiamo giorno per giorno, senza mete preordinate. Siamo provvisori e barcollanti, come i tempi impongono. E siamo anche felicemente disordinati. Cambiamo grafica ogni giorno e non nascondiamo le nostre indecisioni. Basti pensare per fare un esempio all’atteggiamento verso i commenti anonimi. Chi li vuole, chi non li vuole. Rimane l’evidenza che abbiamo iniziato il cammino a Bisaccia mettendoci in cerchio e invitando ognuno a dire chi era e cosa faceva nella vita.
Arminio

firme

La proposta di Angelo è chiara e opportuna. Sui rifiuti non è il caso di fare una chiacchierata da bar, ma bisogna scrivere una proposta precisa per la nostra provincia e sottoporla alla pubblica attenzione. Io direi di procedere in questo modo. Oggi e domani è aperto il dibattito, possibilmente entrando nel merito della questione. Se riusciamo a intenderci mercoledì scriviamo il testo e si chiede di firmarlo.

Costruire qualcosa di nuovo, sia pure provvisorio, presuppone una visione diversa dal gioco ricorrente

Costruire qualcosa di nuovo, sia pure provvisorio, presuppone una visione diversa dal gioco ricorrente / Cari amici della Comunità Provvisoria,
mi vedo costretto a intervenire per la terza volta su cose che dovevano già essere acquisite tra di noi e invece riscontro sempre la tentazione di ritornare indietro. Mi riferisco al rincorrere l'attualità, o addirittura gli ormai stucchevoli sondaggi. E' evidente che questa creatura fragile che si chiama Comunità Provvisoria, se continua su questo tasto, rischia di sfaldarsi o, peggio, di avere un "successo" effimero e negativo. Nessuno pretende di parlare al di fuori dell'attualità, d'accordo, ma noi dobbiamo distinguerci affrontando qualsiasi problema, naturalmente con ordine, da un'angolatura "alta", diversa dal chiacchiericcio dei politici ufficiali, dei finti cittadini (in realtà "casalini"), dell'informazione drogata.
La Comunità Provvisoria è un organismo delicato. Chi vuol farci parte deve capire che è una cosa provvisoria ma seria. Ho preferito chiamarla già due volte "arte applicata a incontri tra amici", molte più volte "sperimentazione". Chi ha fretta di rincorrere la realtà rischia la manipolazione dell'organismo. Chi vuole stare nella Comunità Provvisoria e nello stesso tempo impegnarsi in altre cose deve attrezzarsi alla "doppia militanza". Capire che quì non si fa tutto, e quindi alcune cose (politiche, professionali, eccetera) bisogna farle al di fuori, per conto proprio.
La Comunità Provvisoria gestisce un suo sito internet di dibattito (da regolare con argomenti non solo "alti" ma anche spiazzanti in rapporto all'agenda "ufficiale" dei problemi), promuove un incontro mensile "corposo" e alcuni incontri più piccoli ma non meno significativi.
La Comunità Provvisoria si dà un tempo di sperimentazione di circa un anno, poi fa un bilancio di se stessa e decide il da farsi.
Naturalmente, durante questo anno di attività, si possono anche prendere decisioni che modifichino in piccolo l'impostazione di alcune cose della Comunità e guidino al traguardo finale dell'autunno prossimo, ma senza stravolgere la sua originalità di organismo appunto provvisorio, libero, che ha voglia di incontrare persone e con loro vivere, nei nostri territori, alcune esperienze di qualità sia dal punto di vista umano che culturale e artistico.
Per quanto mi riguarda, io ho aderito per questo. Il resto per me, in questa struttura oggi, non avrebbe alcun valore. Michele Fumagallo